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Nessuno più puttana di me - parte terza


di Membro VIP di Annunci69.it Cpelite69
04.11.2024    |    135    |    2 8.7
"Piero era già in tiro, mi gira sul davanzale e mi allarga le gambe..."
Le giornate passavano felici, quella iniezione di fiducia mi conserntia di saltare da un cazzo all'altro con la disinvoltura di un'ape che raccoglie il polline di fiore in fiore solo che io raccoglievo delle succulente sborrate. Il lavoro era divenuto ad un tratto più leggero, ogni giorno ero pervasa dell'emozione dell'attesa, oggi si
" acchiappa? ". È doveroso fare una precisazione, chattavo con tantissime persone ma non incontravo tutti, ovviamente. Quando sei molto ambita diventi automaticamente molto selettiva non è che ti scopo il primo che capita, sono una troia non una ninfomane. Un'altra pratica d'ufficio, un messaggino con Marco ed un pretendente in chat ecco che mi scrive un tizio, manco ricordo il nome di battesimo, ho impresso nella mente lo pseudonimo col quale lo avevo battezzato: " lo psicopatico ".
Questi era un tizio particolarmente strano ma allo stesso modo intrigante. Mi invita per un caffè così decido di accettare. Prendo il solito permesso del cazzo e scendo - eh si i miei permessi orari li ho definiti così perché ne usufruivo solo per andare a prendere cazzi - giù mi aspettava un bel ragazzo affascinante e di bell'aspetto, curato e ben vestito, indossava una t-shirt bianca con sopra un giubbotto leggero color sabbia, jeans blu scuro ed un paio di occhiali enormi che quasi gli coprivano il viso, ebbi l'impressione che quasi arrivassero ai confini della linea di quei pochi capelli neri radi e stempiati.
Ciao come va? Ed intanto lo psicopatico avvia la marcia della sua berlina di colore grigio argento.
"Possiamo evitare il caffè se vuoi l'ho appena preso in ufficio" .
Ovviamente il mio era un chiaro intento di andare al dunque senza ulteriori perdite di tempo così il tipo si avvia presso la zona collinare Partenopea facendomi fare un tour cittadino tra traffico e chiacchiere. Quanto parla questo... Prima è un ricco imprenditore, ora è quasi socio dell'attuale presidente della squadra di calcio inizio a pensare di aver beccato il classico " cuoppo ", questa situazioni inizia un po' a spaventarmi, non credo sia una persona normale.
Mentre combattevo cercando di tenere a bada le mie paure per evitare che trasparissero all'esterno, il veicolo si arresta fa manovra e parcheggia sulle striscie blu adiacenti al parco virgiliano detto anche parco della rimembranza. Per chi non lo conoscesse quel parco oramai delimitato da un enorme ed oscuro cancello consiste in un tratto di strada che offre una meravigliosa vista su Procida, Ischia e Capri, sul golfo di Pozzuoli e di Bacoli. Di sera si trasforma nel parco dell'amore in quanto le coppiette ci si portano per tappezzare i finestrini delle loro autovetture trasformandole in delle lussureggianti camere da letto.
Lo psicopatico continua a parlare ma sotto quegli occhialoni sentivo lo sguardo del porco e pian piano tra una chiacchiera e l'altra mi infila le mani in mezzo alle gambe. Prima che mi baciasse mi guardai bene in torno, eravamo totalmente soli, mi chinai tra le sue gambe e gli sbottonai i pantaloni. Tirai fuori da quei box stretti un cazzo normalissimo ma in tiro e bello duro, ebbi giusto il tempo di mettermelo in bocca che mi inondò di sborra.
Restai sorpresa dalla celerità con la quale mi schizzò in gola ma ebbi piacere per l'ottima bevuta ma soprattutto perché mi riportò subito in ufficio. La puttana ha dato anche oggi. Mi è andata male. Può capitare, mentre Lenavo le mie ferite con pensieri di incoraggiamento Badoo mi ricorda che ci sono altri pretendenti in fila. Comincia la solita selezione tra le figurine che mi compaiono sullo schermo e resto folgorata da lui.
Il mio Maschio tipo, la lettera maiuscola non è a caso.
Un uomo che della sua immagine rappresentativa mostra due stelle azzurre ed una bandana dello stesso colore degli occhi in una posa disinvolta con le braccia incrociate sotto al mento a sostenere tale bellezza. Piero, questo è il suo nome reale. Piero come gli altri non perde tempo e mi trascina in una chat erotica e coinvolgente ma non volgare. Ha un modo di scrivere che mi colpisce. Un uomo di cultura! Su badoo?? Io lo voglio conoscere. Piero mi invita per il solito caffè ma avendo già preso il permesso " del cazzo " gli do appuntamento durante la pausa pranzo. Richiesta accolta, anche lui lavora in un ufficio poco distante dal mio. Alle 14 ci incontriamo per strada. Con lui era diverso, non volevo chiavarmelo subito, volevo che fosse diverso dagli altri quindi ci vediamo sotto al mio ufficio, lui è all'angolo che mi aspetta, indossa jeans blu, maglia fucsia con scritta in chiaro del logo Guess, quella maglia si adagiava magnificamente sui suoi bei pettorali evidenti ma non enormi, non volgari dalle maniche si facevano spazio a fatica dei bicipiti rocciosi. Capelli tirati su, occhiali da sole scuro ad aggrazziargli le forme del viso un po' rotonde. Sento il cuore battere forte ed ero stranamente in imbarazzo. Mi porta subito nel gran bar lì nei pressi, caffè delizioso con cioccolatini e quegli occhi azzurri che si illuminarono una volta levati gli occhiali mi fecero arrossire. Strano non è da me, forza Sonia vedi di farti questa grande chiavata e metti Piero in archivio insieme agli altri. Piero doveva rientrare a lavoro ad io lo stesso. Ci incontrammo poco dopo su Badoo e chattando tutto il pomeriggio. Gli chiesi se lui avesse intenzione di vedermi ancora. Porco come non pochi mi diede appuntamento l'indomani nella piazza principale e mi portò in un albergo che ancora non avevo provato. Per l'occasione mi vestii di tutto punto, un vestitino largo dai colori estivi, intimo di pizzo da gran troia e fica e culo bel depilati. Entrammo in camera e subito Piero si mise all'opera con la foga di chi voleva staccarmi in due, lo lasciai fare proprio perché il mio intento combaciava col suo. Senza nemmeno spogliarmi, in un solo movimento cadde in ginocchio ai miei piedi e contemporaneamente mi allargò le gambe alzandole al cielo. Gli ofrii la visuale di una pucchiacca aperta e bagnata sofferente e castigata in un perizoma nero volutamente di una taglia più piccolo. Sentii un dolore atroce quando infilò le mani al suo interno e con una violenza degna di un vichingo che stupra le donne del villaggio Appena conquistato mi strappò le mutandine e mi imfilò la lingua nella fica. Venni immediatamente come una troia assatanata di cazzo. Sentivo i movimenti del suo braccio sinistro mentre si masturbava freneticamente il cazzo. Sentivo il suo alito feroce pervadermi il clitoride bagnato da quella lingua bavosa che mi fece venire per la seconda volta in meno di un minuto. Preso dalla passione e dagli umori fluidi della mia fica Piero si abbassò i pantaloni e mi sbatté così forte quel cazzo nella fessa che mi fece cadere in un vortice di orgasmi multipli. Mi prese la mano e mentre mi chiavava senza ritegno mi costrinse ad accarezzarmi il clitoride. Ero fuori controllo, riuscii ad aprire gli Occhi giusto quell'attimo per godere dell'immagine del suo corpo sudato e del suo sguardo rivolto tra le mie gambe. Spingeva come un animale, una locomotiva a vapore senza freni. Ero la sua puttana, il suo sfogo, mi stava usando e questo mi faceva eccitare ancora di più. I colpi erano sempre più forti i respiri sempre più affannosi la mia fica era un lago tra ditalino a cazzo che mi sbatteva con ferocia e sapienza. Venimmo tra urla di piacere baciandoci avidamente mischiando i sapori della nostra perversione. Ero appagata, Piero andò in bagno per asciugarsi il sudore e fumammo una sigaretta con molto gusto. Iniziammo a conoscerci meglio e parlare un po' di noi, io da grandissima puttana quale sono mi eccitai di nuovo, avevo voglia di essere posseduta ancora da quel toro mostruoso ma nel contempo dolce ed amorevole. Mi girai di schiena offrendogli la vista del mio culo curvilineo e prominente. Piero mi disse in un dialetto spontaneo: è ma si te miett accussì te faccij mal" in pratica mi aveva informato che se non cambiassi posizione mi avrebbe messo a pecora. Lo guardai con una sguardo da felina in calore " chi ti ha detto di non farlo!" Non ebbi il tempo di finire la frase che mi trovai a pecora penetrata con una violenza incontrollata, sentii il buco del culo arrendersi alla prepotenza di quella capocchia turgida e dirompente, lanciai un urlo di dolore o forse piacere sta di fatto che mi sentivo colare tra le gambe, erano i fluido del piacere che mi scorrevano lungo le cosce a dal ginocchio cnivano assorbiti dalle candide lenzuola bianche. Mi scopò divinamente, mi trattò proprio come una puttana, infondo era proprio quello che desideravo. Quando ebbe finito andò a lavarsi il cazzo in bagno e io mi misi alla finestra a fumare, lui mi si avvicinò e si accese una sigaretta. Il momento venne interrotto da una telefonata. Mio Marito, scusa Piero devo rispondere è mio Marito. Ciao amore come va?, sei a lavoro? Ehm no Marco sono in giro ho pausa a lavoro e mi annoiavo in ufficio. Piero si eccitò ma non ho mai capito il motivo e scese giù in ginocchio a leccarmi la fessa, parlare a telefono con tuo marito mentre ti stai chiavando un altro è qualcosa che mi fa sentire così troia da mandarmi fuori controllo. Piero era già in tiro, mi gira sul davanzale e mi allarga le gambe. Mi prende a pecora scopando mi la fica ovviamente già bagnata. Sonia sento delle voci ma dove sei? Sono in un camerino evidentemente saranno le voci delle altre ragazze, non saprei. Mi fece venire mentre parlavo al telefono con mio marito quel bastardo.. " questo dev'essere mio " . Nei giorni a seguire avevo tre cazzi fissi. Mi scopavo contemporaneamente Fabrizio, il delfino e Piero. Piero me lo riservavo sempre per ultimo . La mattina andavo a farmi scopare da Fabrizio nel retro del bar e durante la pausa pranzo mi chiavavo Piero. A volte il delfino veniva presso il mio ufficio e con lui mi facevo i cari alberghi della zona, in quel caso appendevo Fabrizio e mi scopavo il delfino. A Piero gli lasciavo gli avanzi di chi mi scopavo in mattinatam non sono ancora riuscita a scopartelo tutti e tre in una sola giornata e questo è il mio unico rammarico. È proprio il caso di dirlo, " nessuna è più puttana di me! "
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